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Quante Chiese furono erette dai tempi dell'antica borgata di Vergonte sino ai nostri giorni?

Tre sono le Chiese edificate dai tempi in cui esisteva Vergonte, compresa la presente. Tutte e tre sono state costruite nello stesso luogo e si può dire sulle stesse fondamenta ad eccezione per l'ultima, alla quale come vedremo fu data differente disposizione. La prima durò in piedi dai tempi di S. Gaudenzio ossia dal 400 all'incirca sino al 1328 nel qual anno fu distrutta col borgo di Pietrasanta dall'Anza. Dico distrutta dall'Anza; poiché come si è notato più sopra nel disastro di Vergonte nel 1251 la Chiesa fu bensì danneggiata, ma non andò distrutta. Di questa prima Chiesa che aveva l'altare volto ad oriente (cioè verso il cimitero) come tutte le Chiese antiche v'è tuttavia un'avanzo in un muro, in direzione da ponente a levante , con tracce di antica pittura nel sepolcro dei parroci prevosti, sotto il pavimento prossimo alla balaustra dell'altar maggiore della presente Chiesa. Essa aveva l'ingresso a ponente là dove era la porta detta di Fomarco. Il pavimento di questa prima Chiesa corrispondeva al pavimento che si vede ora nel sepolcro dei prevosti.

La seconda Chiesa servì al culto circa dal 1328 al 1630. Come fosse disposto questo fabbricato, ce lo lascia arguire un inventario del Prevosto Nicello in data 2 Gennaio 1679, ossia 40 anni dacchè si era cominciato a fabbricare la Chiesa ora esistente. Egli parlando della porta della Chiesa, detta ora porta di Fomarco, ci lasciò scritto: la qual porta era la maestra quando stette in piedi l'antica Chiesa; ma essendosi ora a più nuova forma ridotta (la Chiesa) la porta ora riguarda a mezzogiorno il coro a tramontana. Dal che risulterebbe che la seconda Chiesa doveva avere la forma di costruzione della prima, cioè coll'entrata maggiore a ponente e l'altare ad oriente. Anzi non conoscendosi la causa per la quale, mentre ancora esisteva la seconda Chiesa, si costrusse la terza ed attuale nel 1630, sarei d'opinione che questo che questo secondo tempio non sia stato che una riattazione riparazione sugli stessi muri del primo, coll'unica differenza che avendone l'Anza ricoperto e seppellito parte del fabbricato antico i nostri vecchi furono costretti a portare il pavimento al livello della Chiesa ora esistente, la qual cosa deve aver fatto si che la seconda Chiesa sia riuscita bassa ed alquanto informe e per questa cagione nel 1630 se ne costruì una nuova.
La terza Chiesa fu incominciata nel 1630, come ce ne fa fede l'iscrizione latina al lato destro dell'architrave per chi entra in Chiesa per la porta di Fomarco: <> che vuol dire riedificata nel 1630 essendo Prevosto Giovanni Antonio Giavinello di Castiglione: Quantunque sia stata costruita in varie riprese non mi pare tuttavia che possano riferirsi alla costruzione la data del 1721 che porta il pezzo di fabbricato dove v'è il Battistero e quella del 1723 posta sotto la gronda del locale sopra la sacrestia e l'uno e l'altro di questi due locali sono citati già come esistenti nell'anno 1679 nell'inventario Nicello. Le parole poi sopra riferite del predetto inventario: <> danno a vedere che nella costruzione della presente Chiesa si è mutato forma all'antico fabbricato e si è, nella costruzione del nuovo, conservata parte di quello già esistente, segnatamente il lato dove trovasi la porta di Fomarco, perché diversamente, se tutta fosse stata atterrata la seconda Chiesa, si sarebbe distrutto anche il lato dove è praticata la predetta porta, quindi non si sarebbe più potuto dire, che la porta attuale di ponente era la maestra, quando stette in piedi l'antica Chiesa. L'attuale fabbricato di forme belle e slanciate, che misura metri 31 e centimetri 30 in lunghezza per metri 19 e centim. 50 in larghezza, ha già subito parecchi cambiamenti nel suo interno: Prima nel coro v'era un icona antica ornata a colori con forti dorature colle statue di Gesù che risorge dal sepolcro, di S. Vincenzo, di S. Gaudenzio, dell'Assunta e dei dodici Apostoli . L'altare era coperto superiormente da baldacchino in seta rossa. Da un lato all'altro dell'altar maggiore, invece dei pregevoli quadri del Peretti v'erano prima due soli quadri e due statue d'angeli dove ora sono i due bracci in ferro. Al lato del Vangelo vi era un armadio nel muro ove si riponevano le sacre reliquie. L'altar maggiore è più antico: si doveva forse trovare nella seconda chiesa, se pur non fu nella prima. In esso il disegno è squisito, l'esecuzione perfetta accuratissima anche nelle sue minute parti che lo compongono, come si può vedere nelle piccole e numerose statue che l'adornano.
Il tabernacolo che si vede ora deve essere stato aggiunto in tempi posteriori; che anticamente al luogo del tabernacolo ci doveva essere una colonnetta, usandosi allora il tabernacolo superiore che è ora coperto con lastra di rame su cui v'è dipinto Gesù risorto. Peccato che forse la dura necessità abbia già fatto subire oltre a questo altri cambiamenti all'altare in danno del bel disegno, come le due aggiunte alle parti laterali per mettervi i busti nelle solennità. E' pure degno di nota l'antico dipinto monco raffigurante la pietà che trovasi addossato alla parete posteriore dell'altare, giudicata pittura del cinquecento, ma che forse deve essere di data anteriore. Antiche pure le pile dell'acqua santa, forse già usata nella prima chiesa di Vergonte, come anche il fonte battesimale, che porta nella parte in legno la data del 1583, doveva appartenere all'antica Chiesa. Tutto il fabbricato poi nel suo complesso quantunque costruito con gusto artistico con muri solidissimi, pure per essere basato in parte sugl'antichi muri ed in parte su terreno alluvionale ha presentato nel passato forti screpolature, danno questo cui si riparò col collegarne tutto l'edifizio con forti chiavi in ferro. Sono molti i pregi artistici dell'ampia Chiesa di Pieve Vergonte, ma tutti li supera di gran lunga il prezioso tesoro che possiede: il corpo di S. Orsa.